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Continua la telenovela Fuksas…..

Eravamo stati facili profeti qualche mese fa quando abbiamo rilevato i problemi relativi alla realizzazione del cosiddetto progetto Fuksas sul fascio di binari della stazione centrale di Bari.

Era inimmaginabile pensare di poter realizzare  tale opera con un fondo PNRR di 96 milioni al Comune e di altri 50 a Rete Ferroviaria Italiana, nei tempi stabiliti di dicembre 2026.

Non solo, l’incremento dei prezzi delle materie prime verificatosi nello scorcio degli ultimi due anni, avrebbe conseguito un dissanguamento delle casse del bilancio comunali, di certo non compensato dal recupero dei ribassi d’asta.

Ma la notizia che ci giunge quasi sottobanco grazie alla iniziativa di una commissione consiliare (evviva la democrazia!) pone un altro problema altrettanto grave. E’ ipotizzabile che un intervento di tale portata quantitativa e qualitativa venga lasciato alla gestione di Rete Ferroviaria Italiana, ente che ha già dimostrato in altre circostanze di essere negata a qualsivoglia confronto o partecipazione pubblica? Pensiamo proprio di no.

Forse è il caso che qualche chiarimento aggiuntivo giunga da Palazzo di Città.

Di certo la città non potrà permettere che tutto passi a scapito della partecipazione.

Associazione Murattiano

“L’Università per le città e i territori”

Bari. giovedì 1 e venerdì 2 dicembre.

Proposte per l’integrazione tra

politiche universitarie e politiche urbane

Convegno Nazionale organizzato da Urban@it

9:30 – 10:00

Saluti Istituzionali

1 dicembre 2022

Politecnico Di Bari

Dipartimento ArCoD, Aula Magna “Doumus Sapientiae”

Via Edoardo Orabona 4, Bari

Francesco Cupertino, Rettore Politecnico di Bari

Sebastiano Leo, Assessore Istruzione Formazione e Lavoro Regione Puglia Antonio Decaro, Sindaco Comune di Bari

Alessandro Cataldo, Presidente ADISU

Nicola Martinelli, Presidente urban@it

Carlo Moccia, Direttore Dipartimento ArCoD Politecnico di Bari

10:00 – 11:15

Keynote Speaker

Alessandro Balducci, Politecnico di Milano Valentino Castellani, Past President di urban@it Federica Laudisa, IRES Piemonte

Introduce e modera Mariella Annese

11:15 – 11:30 Coffee break

11:30 – 13:00

Politiche in atto

Giuseppe Catalano, MIMS

Raffaella Florio, Consulta Città Medie e Cabina di Regia MediAree-Next Generation City Maria Raffaella Lamacchia, Regione Puglia e ADISU

Valentina Orioli, Vice presidente urban@it e Comune di Bologna

Discutono con

Angela Barbanente, Presidente SIU

Camilla Perrone, Presidente Comitato Scientifico urban@it

Introduce e modera Francesca Calace

13:00 – 14:00 Light Lunch

Programma

Le università per le città e i territori

01-12

14:00 – 17:00

Sessioni Parallele

Tema 1 _ Aula F1 & F2

Le attrezzature universitarie e di diritto allo studio

come strumento di rigenerazione urbana

Chair: Adolfo Baratta

Discussant: Michele Montemurro, Dino Borri, Giovanni Multari, Anna Salomone

Tema 2 _ Aula F6

Il ruolo delle politiche culturali urbane e delle politiche giovanili Chair: Giuliano Volpe

Discussant: Valeria Fedeli, Michelangelo Savino, Samuele Trianni

Tema 3 _ Sala Consiglio

Le agende di sostenibilità universitaria urbana

Chair: Patrizia Lombardi

Discussant: Alberto Basset, Francesco Musco, Francesca Stella

Tema 4 _ Aula Magna

Innovazione dell’offerta di servizi per il diritto allo studio Chair: Francesca Cognetti

Discussant: Fiammetta Fanizza, Sergio Bisciglia, Gennaro Cifinelli

Tema 5 _ Aula Giovannoni

Inclusività e accessibilità delle strutture universitarie e degli spazi urbani Chair: Daniela De Leo

Discussant: Antonello Tarzia, Silvia Mugnano, Luigi Luminoso

18:30 – 19:30

Visita con i curatori alla mostra #studenthousing

IDEE E PROGETTI PRENDONO FORMA (presso il “Laboratori OpLa – LaB 01”)

Programma

Le università per le città e i territori

2 dicembre 2022

Casa dello Studente.via Gioacchino Murat

09:00 – 09:30 Welcome Coffee

09:30 – 13:00

Plenaria

I cinque Chair delle sessioni parallele discutono con:

Gianfranco Viesti, Università degli Studi di Bari Francesco Rotondo, Presidente INU Puglia

Paola Romano, Assessore alle Politiche educative, giovanili e

alla città universitaria, Comune di Bari

Fabio Giglioni, Membro del comitato scientifico urban@it,

Università La Sapienza Roma

Michelangelo Russo, Università degli Studi di Napoli Federico II.

Discussione con la città e gli stakeholder

facilitata dalle associazioni Murattiano, ADIRT Bari

e La Giusta Causa, Municipio 3 Bari San Paolo, Fondazione Giuseppe di Vagno, …

Introduce e modera Giovanna Mangialardi, Poliba.

sul progetto Fuksas per la stazione Fs di Bari e il PNRR.

Lo va ribadendo da tempo il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti: “i progetti inseriti nel PNRR sono stati progettati in altra epoca…a causa dei costi intervenuti e dello scenario internazionale, quei progetti vanno rivisti”. Lo pensano in tanti, le imprese sono in grandi difficoltà, le istituzioni locali sono impegnate a fronteggiare le difficoltà quotidiane derivanti dalla crisi energetica. Non tenerne conto è come chiudere gli occhi dinanzi alle conseguenze derivanti da una guerra mai dichiarata ma praticata; il costo dell’ invio delle armi e le sanzioni economiche alla Russia fanno il resto. 

Un primo evidente segnale è quanto sta accadendo nei consigli comunali del nostro Paese: si ripassano in rassegna i progetti presentati e pur di salvarli, si impegnano partite di bilancio per i necessari ritocchi economici derivanti dall’aumento dei costi delle materie prime.

Ed è quanto è già avvenuto anche nel consiglio comunale di Bari per un paio di progetti presentati e finanziati dal PNRR, uno per tutti, Costasud per la riqualificazione del lungomare.

Ma che ne sarà dell’impegno di 100 milioni di euro per il progetto targato Fuksas della collinetta verde sul fascio dei binari ferroviari della stazione di Bari Centrale?

Forse è il caso di cominciare a chiederselo: ai dubbi già sollevati da più parti riguardo alla fattibilità e utilità della mastodontica opera, adesso si aggiunge una valutazione di carattere puramente economico.

Ha senso continuare ad impegnare una tale mole di finanziamenti, e che altrettanti ne richiederà,  per un’opera faraonica e assolutamente sovradimensionata rispetto al territorio cittadino?

Se non si intende rinunciare alla idea che sottintende il progetto perché non ridimensionarne l’impatto recuperando la suggestione di un semplice “fiume” verde sul sedime dei binari che verranno dismessi? Non si impegnerebbero ulteriori risorse economiche dal bilancio pubblico e si consegnerebbe alla città l’idea di una progettualità improntata al necessario realismo che la fase economica richiede.

Siamo in tempo, che si alzi una voce in consiglio comunale.

Associazione Murattiano

Facciamo come a Scampia. Portiamo l’Università al San Paolo.

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 12 aprile 2022.

Zeudi Di Palma è la ventenne napoletana, studentessa di sociologia, che nel 2021 ha vinto il trofeo di Miss Italia e che qualche giorno fa è stata accolta trionfalmente a Scampia, suo quartiere d’origine.
In quella occasione il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi le ha chiesto di fare da madrina alla inaugurazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli che si terrà il prossimo settembre proprio lì, a Scampia, sul terreno dove sorgeva una delle famigerate Vele, complesso architettonico divenuto negli anni territorio di spaccio e degrado. Il Polo di Scampia offrirà formazione nella Medicina Primaria e nella Specialistica Territoriale ma fornirà anche il potenziamento delle cure primarie sul territorio.

Dunque ci sono sfide che si possono vincere, la volontà politica può invertire quello che spesso appare come un segno del destino per territori costruiti per essere dormitori degradati.
Abbiamo subito pensato al nostro quartiere San Paolo, ancora in questi giorni segnato da due vicende sconfortanti: una sparatoria per strada in pieno giorno e la chiusura del centro sportivo, dotato di piscine e palestre, e frequentato da centinaia di residenti e non solo, inaugurato nel centro direzionale alla fine del 2009.

E’ facile immaginare quanto sia difficile per chi amministra quel territorio vincere lo sconforto e concentrarsi sul futuro, sulle scommesse da vincere a tutti i costi.
Il sindaco Decaro ha chiesto a Nicola Schingaro, sociologo nato e cresciuto al San Paolo, di fare il sindaco di quel quartiere. Schingaro non è persona che si sconforti facilmente, anzi, è testardo e va in giro a presentare un suo libro autobiografico in cui spiega “perchè non è diventato un delinquente” pur essendo nato e vissuto lì.
E’ per questo che merita considerazione ed attenzione la proposta da lui avanzata sulle pagine della Gazzetta di portare, così come è accaduto a Napoli per Scampia, l’Università al San Paolo attivando corsi di laurea in Scienze Sociali. Un primo esperimento è già avvenuto a cavallo del 2019 e del 2020 a seguito di un protocollo di intesa sottoscritto all’epoca tra amministrazione comunale, municipio e Università degli Studi. La sede naturale per i corsi di laurea potrebbero essere alcuni locali di quel centro direzionale, oggi in larga parte inutilizzati, peraltro già servito da una fermata della metropolitana.
Adesso tocca all’Università di Bari e al suo rettore raccogliere la sfida. Al Comune di Bari e alla Regione Puglia toccherà offrire la necessaria sponda amministrativa.
Vista da qui, dal centro della città, la proposta è di quelle che trasformerebbero in fatti i fiumi di parole che sono stati versati negli ultimi decenni sulle periferie abbandonate e da ricucire.
Bronzini, Decaro, Emiliano fatevi avanti.

Associazione Murattiano

Ospitati dalla Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 23 marzo 2022.

Gli echi che giungono dalla zona industriale di Bari ci parlano di fame di lavoro, ma non dimentichiamo la lezione di Taranto: lavoro e qualità della vita debbono marciare fianco a fianco.

E allora si può pensare alla crisi energetica innescata dalla invasione russa della Ucraina come opportunità per ripensare i nostri stili di vita, il nostro modo di vivere la città? E’ già accaduto negli anni 70 del secolo scorso quando, sospinti da una analoga crisi energetica, abbiamo sperimentato le domeniche a piedi, le targhe alterne. Ricordate? quel seme ha partorito una riconsiderazione generale delle nostre abitudini , l’impedimento alla libera circolazione delle auto private si rivelò come una occasione preziosa per vivere le nostre città . Bari, il suo lungomare, gli spazi pedonali furono l’alba di una nuova stagione.

Lo può essere anche oggi: i 159 milioni stanziati nel PNRR per la mobilità urbana a Bari non sono solo una posta nel bilancio comunale, ma la leva per fare il punto su come guadagnare spazi di vivibilità.

L’amministrazione comunale ha avviato un percorso che tende ad un uso più spinto del trasporto pubblico, a sperimentazioni di mobilità leggera, a qualche limitata pedonalizzazione.

E’ all’ordine del giorno del consiglio comunale il varo del progetto Bus rapid transit per l’acquisto di bus elettrici con ricarica rapida alle fermate, lungo quattro linee a percorrenza rapida su corsie di marcia riservate. Una occasione preziosa per incentivare all’uso del trasporto pubblico e per puntare a delle politiche di pedonalizzazione in integrazione con la nuova mobilità leggera ed elettrica. Insomma una strategia urbana che assegni una missione al futuro della città.

In tale disegno il ruolo del borgo murattiano, come ha ripetutamente sottolineato il nostro socio ed amico , lo storico Giuseppe Carlone, è decisamente centrale.

Il più volte richiamato Piano Urbanistico Generale può rappresentare l’occasione per perimetrare il quadrilatero ottocentesco al fine di tutelarlo e valorizzarlo. E in tale contesto avviare programmi di rigenerazione urbana che non potranno non avere ricadute anche sui quartieri confinanti. L’operazione, avviata con successo proprio in questi giorni, della riapertura della Caserma Rossani, ne rappresenta un esempio significativo.

Sono già annunciate nuove piste ciclabili (via De Rossi e via Quintino Sella, il lungomare), ma è sugli spazi destinati alla pedonalizzazione che bisogna puntare.

Vi sono scelte mature già da tempo: è il caso di via Roberto da Bari o delle “stecche” di via Calefati e via Putignani all’incrocio con via Sparano. Ma altre ne suggeriamo da tempo con ricadute sociali di non poco conto: è il caso di via Garruba che, pedonalizzata, congiungerebbe il cuore del campus universitario alla Manifattura Tabacchi, prossima sede del CNR; un modo significativo di abbattere il muro che separa il murattiano dalla grande periferia urbana rappresentata dal quartiere Libertà.

E’ tanto? E’ poco? In tempo di crisi e di ripensamento generale quale quello che stiamo attraversando non tutto va misurato in termini quantitativi, è la qualità della vita in discussione, una vita che vogliamo vivere in pace a Bari come a Kiev.

Associazione Murattiano

Fermate le armi. Sit-in a Bari.

Manifestazione per la Pace a Bari. Primi anni ’60.

L’Associazione Murattiano aderisce alla manifestazione per la Pace indetta per sabato 26 febbraio 2022 in Piazza della Libertà ed invita il Comune di Bari ad aderire con il Gonfalone della città di San Nicola.

Appunti dalle Conversazioni Urbane.

ottobre/dicembre 2021.

28 ottobre . IL BORGO MURATTIANO IERI ED OGGI: SOLO UN CUMULO DI MACERIE?

com Beppe Carlone, Marilena di Tursi, Valentina Castagnolo, Christiana Maiorano.

  1. Il Piano Gimma, la fondazione del borgo nuovo. 
  2. le devastazioni dalla fine degli anni 50 del secolo scorso ;
  3. le cortine a dente spezzato;
  4. la proposta di intitolazione stradale a Giuseppe Gimma.

4 novembre. DA PICCOLO VOLEVO FARE IL GIORNALISTA.

con Dino Amenduni e Ninni Perchiazzi.

  1. le vicende della Gazzetta del Mezzogiorno;
  2. la crisi della carta stampata;
  3. il conflitto con i social e le conseguenze;
  4. risolte le vicende giudiziarie, la Gazzetta ritorna in edicola a dicembre.

11 novembre. E L’AUTO DOVE LA METTO?

con Giuseppe Galasso e Piero Ricci.

  1. il Murattiano è sommerso dal traffico;
  2. le misure sin ora adottate dalla amministrazione (park&ride) non. sono più sufficienti;
  3. sui parcheggi interrati il confronto deve essere stringente;
  4. la vicenda del parcheggio sulla rambla di Corso Cavour;
  5. le misure da adottare in occasione delle imminenti festività.

24 novembre. LE CITTA’ ALTRE

con Rosanna Nicastri, Pino Bruno, Francesco Maggiore.

  1. gli esempi virtuosi: Vienna, Copenaghen;
  2. la città a misura di donna è una città per tutti;
  3. la mobilità leggera va favorita con la costruzione di parcheggi interrati;
  4. le applicazioni possibili a Bari.

1 dicembre. E ADESSO CHE ABBIAMO I CONTENITORI?

Con Ines Pierucci e Fabrizio Versienti.

1. la politica culturale a Bari non ha un indirizzo;

2. sconosciuto il concetto di arte contemporanea;

3. la confusa proposta di utilizzo del Mercato del Pesce;

4. l’impoverimento degli ultimi anni e la chiusura provinciale;

5. l’incapacità all’ascolto da parte della amministrazione comunale.

L’incontro con le giornaliste e i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno.

  • Una nota di Benny Campobasso:
  • I baresi non amano i miti, i brand e la tradizione. Non sono abitudinari, non si amano tra loro e non perdono occasione per criticarsi, spesso con ironica perfidia. Credo però ci siano pochissime cose che fanno eccezione a questo approccio dissacrante della realtà. La Gazzetta è una di queste. Lo dimostra il fatto che abbiamo continuato a leggerla (magari al bar) non solo quando era in regime di monopolio ma soprattutto quando sono arrivate sul mercato le cronache locali di Repubblica e Corriere. Anche allora, contro tutti i pronostici, abbiamo continuato a preferirla. Perché? Probabilmente perché c’è una redazione fatta di giornalisti che non inseguono le copertine patinate o le lusinghe del potere ma semplicemente amano fare la cronaca di quello che avviene in un territorio che, nel bene ma ancor più nel male, rimane uno dei più vivaci del Paese. Questa passione era percepibile nell’incontro di stasera così come lo è stato in tutto l’inchiostro stampato in questi anni di Gazzetta. Questo sì, è un brand amato. Al punto che sembra necessario copiarlo per iniziare un nuovo percorso editoriale. Ma i baresi, anche quelli che proprio non ce la fanno ad affezionarsi a qualcosa, non rinunceranno alla competenza ed a quella lucida e incondizionata capacità di far cronaca. Vi aspettiamo. Ovviamente in edicola!!